Il 28 giugno del 1712 nasce a Ginevra Jean-Jacques Rousseau. Fu esponente dell'Illuminismo, piuttosto atipico.
"È contro le leggi di natura che pochi uomini rigurgitino del superfluo mentre le moltitudini affamate mancano del necessario". Queste parole, tratte dal Discorso sulla disuguaglianza, ne fanno una sorta di precursore del socialismo e del comunismo: potrebbero stare tranquillamente nel Manifesto del Partito comunista di Marx, accanto alla lotta di classe. Credeva che gli uomini nascessero liberi e buoni, perciò potenzialmente uguali. Quindi, se vogliamo insistere e tirarlo per la giacca, potremmo anche dire che è precursore dell'anarchismo, che vede gli uomini buoni e capaci di autoregolarsi. Nell'incipit del Contratto sociale scriveva: "L'uomo è nato libero, ma dovunque è in catene". Di qui parte il suo ragionamento, in cui ragione e politica vannoa abraccetto e devono spiegare e risolvere la contraddizione. Il suo "Buon selvaggio" è un topos della pedagogia. L'Emilio è il suo capolavoro pedagogico. Emilio è un allievo immaginario, dotato di tutte le facoltà e le condizioni socioeconomiche per essere educato da un buon precettore. Il suo curricolum educativo dura venticinque anni, durante i quali, il precettore gli presenterà una serie di esperienze che avranno lo scopo di fargli raggiungere la maturità, in modo tale che egli possa ben integrarsi nella società in cui vive. Fra gli altri precetti, risulta fondamentale l'alimentazione priva di carne, poiché il bambino per natura non ha alcuna attrazione per questo alimento, che rende aggressivi.
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