La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

venerdì 21 gennaio 2011

Orwell e la società italiana


Il 21 gennaio del 1950 muore a Londra, a causa di una tubercolosi, Eric Arthur Blair, alias George Orwell. Orwell è sotterrato nel piccolo cimitero della chiesa di Sutton Courtenay, vicino ad Abingdon nell'Oxfordshire, benché non abbia nessun legame con questo villaggio. Aveva comunque lasciato come istruzioni: «Dopo la mia morte, non voglio essere cremato. Voglio semplicemente essere sotterrato nel cimitero più vicino al luogo del mio decesso». Ma essendo il suo decesso avvenuto al centro di Londra e non avendo nessun cimitero londinese posto per sotterrarlo, la vedova, Sonia Brownell, temendo che il corpo venisse incenerito, aveva chiesto a tutti i suoi amici di contattare il curato del loro villaggio di origine, fino a che si seppe di un posto libero, appunto, a Sutton Courtenay.
Sulla sua tomba queste semplici parole:
«Eric Arthur Blair
nato il 25 giugno 1903,
morto il 21 gennaio 1950»
Senza alcuna menzione né alle sue opere, né al suo nome d'arte: "George Orwell".
Romanziere, giornalista e scrittore satirico, è ricordato soprattutto per due dei suoi ultimi romanzi: La fattoria degli animali e 1984.
Nel primo, scritto nel 1944, i maiali al potere costituiscono una rappresentazione metaforica piuttosto evidente che, nelle intenzioni di Orwell, che pure era marxista, doveva rappresentare il regime totalitario dell'Unione Sovietica.
Quei suini oggi ci parlano molto bene del potere italiano, attribuendo al termine di "porco" la sua connotazione di esagerazione sessuale o di perversione.
E che dire di 1984, scritto nel 1945 e pubblicato nel 1948, romanzo distopico (cioè rovesciamento di un'utopia) che introduce nei meandri di governo del Ministero dell'Amore (non proprio un partito, ma...), delle videocamere installate ovunque, anche dentro alle case, del Grande Fratello.
Se il buon Orwell solo immaginasse che cosa sia diventato oggi Il Grande Fratello, cioè un format televisivo internazionale di pseudoreality per aspiranti voyeur; se solo immaginasse chi straparla di Partito dell'Amore; se solo vedesse la faccia dell'imperatore e le facce della sua corte; credo che il buon George si rivolterebbe con un sussulto nella sua umile tomba.
Non mettiamolo al corrente, non disturbiamo la pace del suo silenzio. Buon riposo, Eric Arthur Blair, alias George Orwell.

2 commenti:

MacFlynn ha detto...

Molto bello il tuo blog! A proposito di Orwell ho scritto un post che potrebbe interessarti. Dimmi che ne pensi:
http://haidaspicciare.blogspot.com/2011/03/2-2-5.html
Ciao!

la schiuma ha detto...

Grazie per la visita, Mc Flynn, ho ricambiato e commentato il post che mi hai indicato.
Buon blogging
mattia