La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

martedì 8 febbraio 2011

Avere vent'anni (da Nizan a James Dean)

Ieri era il 7 febbraio. Il 7 febbraio del 1905 a Tours, in Francia, nacque Paul Nizan. Nizan fu una figura particolare di intellettuale.  Molto presto Paul aveva scoperto la verità di fatti antichi quanto l'umanità, lo sfruttamento degli innocenti, la miseria, il dovere drastico di ribellarsi, di insorgere contro le rinunce e contro l'ipocrisia. Un viaggio in Yemen divenne conversione e ispirò il suo primo romanzo, Aden-Arabia, in cui una sorta di comunismo messianico doveva restituire giustizia e libertà ai diseredati. Iscritto al partito comunista francese dal 1926, ne prese le distanze nel 1939, dopo il famigerato patto Molotov-Ribbentrop. Questo gesto gli costò molto, una sorta di marchio di rinnegato posto dal partito sui suoi romanzi. Solo Jean Paul Sartre, che aveva studiato con lui alle scuole medie e al liceo, prese le sue difese. Il suo primo romanzo comincia così: "Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita". Nizan morì giovanissimo, nel 1940, all'inizio della seconda guerra mondiale.
Oggi è l'8 febbraio. Ottant'anni fa, nel 1931 nacque James Byron Dean, meglio conosciuto semplicemente come James Dean. Attore americano, icona del ribelle negli Usa lanciati verso l'opulenza. Da protagonista interpretò solo tre film, tutti nel 1955: La valle dell'Eden (Elia Kazan), Gioventù bruciata (Nicholas Ray, titolo originale Rebel without a cause, cioè Ribelle senza motivo), Il gigante (George Stevens). Lo stesso anno morì in un incidente d'auto, rendendo troppo simile la sua vita reale a quella che viveva nei film (in Gioventù bruciata il protagonista Jim Stark muore in una gara d'auto rubate...). Da quel momento divenne un mito e i jeans, il giubbotto rosso di pelle e la maglietta bianca, indossati da Jim Stark, negli anni successivi divennero in tutto il mondo simboli di ribellismo giovanile e un fenomeno di moda.
 Così aveva detto dellavoro dell'attore: "Capire il completo significato della vita è compito dell'attore; interpretarla il suo problema; ed esprimerla la sua missione. Essere un attore è la cosa più solitaria del mondo. Sei completamente da solo con la tua concentrazione e con la tua immaginazione, e quello è tutto ciò che hai. Essere un buon attore non è facile. Essere un uomo è ancora più difficile. Voglio essere entrambi prima di morire".
"Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire oggi."
L'incidente che gli costò la vita non fu provocato da lui, ma da un altro vecolo che tagliò la strada alla sua porsche. James Dean stava vivendo, qualcun altro gliel'ha impedito. Aveva 24 anni. Probabilmente sarebbe stato d'accordo con Paul Nizan: non avrebbe permesso a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita.
Probabilmente anche molti ventenni di oggi sarebbero d'accordo, qualcuno sta rubando loro il futuro.
Buonanotte.
 James Dean
Paul Nizan

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