Il 9 febbraio del 1849 nacque Giovanni Passannante, anarchico che tentò invano di ucccidere re Umberto I. Fu ferito e arrestato, rinchiuso in una cella alta 140 cm e morì poco dopo, abbandonato a se stesso. Era il 1878, aveva 29 anni.
Come cantava Francesco Guccini in Canzone di notte n. 2, "Gli anarchici li han sempre bastonati/il libertario è sempre controllato/dal clero, dallo Stato".
Il cadavere di Passannante, dopo il ritrovamento, fu decapitato, il cranio analizzato dai lombrosiani, che in una fossetta dell'osso occipitale scoprirono la tendenza all'anarchia.
Detta e raccontata così sembra oggi follia allo stato brado, ma è storia. Tanto che per anni continuarono a cercare la fossetta ribelle nei crani degli anarchici. Che avevano il coraggio di assumersi l'onere della scelta e della responsabilità, pensando che l'azione individuale potesse comunque cambiare il mondo. Ci sarebbe bisogno, oggi, di quegli anarchici lì.
Giovanni Passannante e il suo teschio (non è uno scherzo!)
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
mercoledì 9 febbraio 2011
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