La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

mercoledì 9 febbraio 2011

Giovanni Passannante

Il 9 febbraio del 1849 nacque Giovanni Passannante, anarchico che tentò invano di ucccidere re Umberto I. Fu ferito e arrestato, rinchiuso in una cella alta 140 cm e morì poco dopo, abbandonato a se stesso. Era il 1878, aveva 29 anni.
Come cantava Francesco Guccini in Canzone di notte n. 2, "Gli anarchici li han sempre bastonati/il libertario è sempre controllato/dal clero, dallo Stato".
Il cadavere di Passannante, dopo il ritrovamento, fu decapitato, il cranio analizzato dai lombrosiani, che in una fossetta dell'osso occipitale scoprirono la tendenza all'anarchia.
Detta e raccontata così sembra oggi follia allo stato brado, ma è storia. Tanto che per anni continuarono a cercare la fossetta ribelle nei crani degli anarchici. Che avevano il coraggio di assumersi l'onere della scelta e della responsabilità, pensando che l'azione individuale potesse comunque cambiare il mondo. Ci sarebbe bisogno, oggi, di quegli anarchici lì.


Giovanni Passannante e il suo teschio (non è uno scherzo!)

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