L'altroieri, 13 ottobre, 33 minatori cileni sono finalmente usciti da un incubo. Un incubo molto reale: intrappolati a 700 metri sottoterra dal 5 agosto (70 giorni). Ricordo i primi drammatici momenti, la segnalazione dei pericoli di vivere in tanti in quello spazio angusto, il problema dell'igiene, del cibo, dell'acqua.
Finalmente ieri, una grande gioia: i minatori sono riusciti a riemergere dalle viscere della terra, uno per volta, in quella specie di piccolo ascensore. Ad accoglierli c'era anche Luis Sepulveda, che ha regalato al pubblico dei presenti un sacchetto di pietre di miniera, come a ricordare che sì, è una grande gioia vederli tornare su, ma non è uno spettacolo; e che laggiù c'erano perché lavorano, perché cavavano pietre da sottoterra. E il governo che ora vanta un successo insperato e che in effetti si è prodigato come poteva per salvarli, dovrebbe prodigarsi ogni giorno per proteggere i lavoratori.
Domani, 16 ottobre, si svolgerà a Roma la manifestazione della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della cgil. Per rivendicare il salvataggio dei diritti sindacali dei lavoratori, il loro diritto a lavorare in sicurezza, il loro diritto a votare sui contratti, specialmente quelli ottenuti con accordi separati fra governo, Cisl, Uil e altri, che lasciano fuori proprio il sindacato più rappresentativo della categoria.
Lavoratori che a Pomigliano hanno votato sulla loro pelle per i diritti di tutti, che hanno detto no alla proposta con ricatto di Marchionne: o così o la nuova Panda la facciamo in Serbia.
La manifestazione della Fiom, le ragioni della Fiom sono le ragioni di tutti i lavoratori.
Un augurio che a Roma sia una giornata splendida.
Una rosa per i minatori cileni e per la Fiom.
15 ottobre 2010
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