Gaspar Noè è argentino, ma vive e lavora in Francia.
Il suo ultimo film, Enter the Void, è ambientato in Giappone, a Tokio.
Una città che vive 24 su 24, senza sosta, senza senso della bellezza.
Enter the Void è un film anomalo, direi di nicchia.
Una particolarità tecnico-stilistica: girato in soggettiva dall'inizio alla fine, tranne che nei flashback, dove l'occhio-che-guarda del protagonista è rivolto verso un sé girato di spalle (vede alle spalle e vede le spalle).
Ci sono fratello e sorella, superstiti di un terribile incidente d'auto che molti anni prima, nella loro infanzia, ha portato loro via i genitori.
E poi nel film ci sono molte droghe sintetiche e psichedeliche, Il libro tibetano dei morti, dolore diffusoe a tratti lacerante, un forte senso di nostalgia per la vita, persino una reincarnazione.
L'unica possibile, in un mondo che vive di solitudini e di violenza, di sesso e di dominio dell'essere umano sull'essere umano.
Pochi dialoghi, molto silenzio, senso di fluttuazione, immersione in macchie di luce di colore.
Vita e morte, in un ciclo quasi privo di interruzioni.
Interessante; bello è una parola difficile da usare in un film così. C'è chi lo troverà bellissimo, c'è chi lo odierà. Uno sguardo surreale e quasi mistico sul mistero della vita.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
mercoledì 18 gennaio 2012
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