Steve Mc Queen, il regista del film, è semplicemente un omonimo britannico del noto attore americano. E' nat nel 1969. Nessun rapporto di parentela li lega. Mc Queen è anche artista visivo e questo nel film si nota.
La fotografia è di una bellezza notevole. Lo sguardo d'artista si posa sui corpi e sugli sfondi e va a costruire immagini esteticamente perfette, senza cadere nell'estetismo fine a se stesso.
Nel film ci sono i long playing in vinile, musiche adeguate all'atmosfera straniante che contrasta con le ossessioni del protagonista, malato di sesso on line e dal vivo a pagamento. Onanista biblico, il nostro Brendam/Michael Fassbender scoperebbe chiunque, soprattutto se la cosa consiste in un colpo (massimo due) e via. Ma non riesce, causa mancata erezione, a fare l'amore con l'unica donna che ama, una collega di colore incantevole.
Questa storia è ambientata a New York e anche qui un ruolo centrale è occupato dal rapporto fra fratello e sorella (come in Enter the Void, ambientata a Tokyo). Metropoli disperate, ben lontana la retorica di NY centro del mondo, città viva e frizzante. Città piuttosto di solitudini e di ossessioni. All'ossessione sessuale di Brendam corrisponde una fragilità autolesionista di Linda. Brendam sembra anaffettivo, ma probabilmente la sua è solo una autodifesa dal dolore, dalla sofferenza che già deve aver patito in passato. Brendam, a differenza della sorella, si è corazzato, ma non sa amare. E alla fine del film c'è un cielo disperato di pioggia, che infradicia altre disperazioni.
Se andate al cinema per uscire dalla sala di buonumore, decisamente questo non è il vostro film. Se avete altri motivi d'interesse, la regia di Mc Queen vale il biglietto.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
martedì 24 gennaio 2012
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