Operativo a Monaco di Baviera, il gruppo di ispirazione cristiana pubblicò sei opuscoli, che chiamavano i tedeschi a ingaggiare la resistenza passiva contro il regime nazista. Erano cinque studenti e un professore.
Essi rigettavano la violenza della Germania nazista e credevano in un'Europa federale che aderisse ai principi di tolleranza e giustizia. La Bibbia non era l'unico testo a cui si ispiravano: negli opuscoli comparivano citazioni di Lao Tzu, Aristotele, Novalis, Goethe e Schiller, fiduciosi che gli intellettuali si sarebbero opposti al nazismo.
Nel febbraio 1943 distribuirono gli ultimi due opuscoli e dipinsero slogan contro Hitler sui muri di Monaco e sui cancelli dell'università. Gli opuscoli parlavano di Resistenza non violenta al nazismo.
Distribuirono i loro materiali in luoghi frequentati e Sophie Scholl prese la coraggiosa decisione di salire in cima alle scale dell'atrio e lanciare da lì gli ultimi volantini sugli studenti sottostanti. Venne individuata da un inserviente che era anche membro del partito nazista ed arrestata assieme al fratello. Gli altri membri attivi vennero subito fermati e il gruppo, assieme a tutti quelli a loro associati, venne sottoposto a interrogatorio da parte della Gestapo. Gli Scholl si assunsero immediatamente la piena responsabilità degli scritti sperando, invano, di proteggere i rimanenti membri del circolo; i funzionari della Gestapo che li interrogarono rimasero stupiti per il coraggio e la determinazione dei due giovani. La Gestapo torturò Sophie Scholl per quattro giorni, dal 18 al 21 febbraio 1943 senza ottenere nulla.
Prima di morire disse fieramente agli sbirri della Gestapo: "Non mi pento di nulla e mi assumo la pena". |
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