La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

venerdì 17 dicembre 2010

Il silenzio della neve

Un mio amico poco fa chiedeva via web: avete mai ascoltato il silenzio della neve?
Sì, zingaro, l'ho ascoltato tante volte, il silenzio della neve.
C'è anche nel mio romanzo, il silenzio della neve.
Stasera l'ho ascoltato col cane Puck.
Camminare nel silenzio della neve è bellissimo.
Avevo pensieri rumorosi, che ho messo a tacere per godermi il silenzio.
Ero lì sospeso, sulla soglia di qualcosa, dentro a questo silenzio.
Era un silenzio leggero e soffice. L'ho ascoltato a lungo, respirato.
Il cane Puck mi guardava, ogni tanto, poi si reimmergeva nel suo mondo di odori, che la neve acuisce, sembra un po' matto il cane Puck, quando c'è la neve.
La neve oltre al silenzio regala un chiarore strano, la notte non è più così scura, la neve raccoglie da qualche luogo misterioso qualche frammento di luce e lo riverbera. C'è un chiarore soffuso, nella neve, è un silenzio anche da guardare, la neve.
Poi, nel silenzio della neve, ho cominciato a cantare piano.
Ho rotto quel silenzio con un canto sommesso, per circa due minuti.
Poi sono tornato ad ascoltare il silenzio della neve, che era ancor più silenzioso, dopo quel mio canto sommesso.
Che cosa cantavo?
E' la neve che vi fa diventare così curiosi?
Buonanotte
mattia

1 commento:

Eliogabala ha detto...

La soffice neve che scende giù e mi accarezza il viso, scuote e allo stesso tempo addolcisce i pensieri..gli stessi pensieri che bloccati non trovano un evoluzione, o meglio una soluzione.Fa niente,lo trovo curioso e anche un pò romantico passeggiare sotto alla neve nella città di colpo svuotata, svuotata della sua frenesia e della banalità,perchè è come fermare di colpo il tempo e stare ad ascoltare..ascoltare il silenzio della neve? odo solo i miei passi che "rimbalzano" dal suolo imbiancato e intorno un'aria intensa e pura rigenera il mio respiro.E' lo stesso silenzio che alimenta tutte queste percezioni!E' bellissimo!
Buonanotte
Eliana