La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

giovedì 21 aprile 2011

Percezione e rito in natura

Domenica 17 aprile era una giornata bellissima. Ideale per concludere con un'escursione teatrale in natura il laboratorio di teatroterapia. Lo sfondo drammaturgico del laboratorio di quest'anno è stato lo secnario delle origini: quattro elementi (acqua, terra, aria, fuoco), considerati quelli fondamentali dalla filosofia presocratica, rimasti nella tradizione occidentale come modo di leggere il mondo e di orientarsi in esso, e cinque sensi per percepire il mondo (Vista, Udito, Tatto, Olfatto, Gusto). Come è possibile utilizzare i nostri sensi per esplorare il mondo della Terra, dell'Acqua, dell'Aria e del Fuoco? Queste domande, che aprono possibilità esplorative e dichiudono emozioni, sono state la guida del laboratorio, una sorta di viaggio di rinascita e di iniziazione, per guadagnare un nuovo sguardo sul mondo, per entrare in contatto con gli elementi primigeni attraverso la relazione teatrale, quindi estetica e artistica, con gli altri. Il corpo ne è stato lo strumento. Esso ci mette di fronte a noi stessi, alle nostre risorse, ai nostri limiti, alla nostra possibilità di andare oltre i paradigmi che ci hanno finora orientato, come una specie di nuova bussola.
La percezione in natura attraverso la formalizzazione rituale è stato il modo per concludere.
La maschera, la percezione e la messa in scena dell'albero, la composizione in immagine e in suoni di gruppo, soprattuttto il silenzio. Il tramonto del sole e la nascita della luna. E le poesie di Pasolini e di Pavese. E poi mangiare insieme i cibi appositamente preparati, con semplicità e con cura. E il vino buono, quello del contadino di fiducia. Una serata molto bella, della quale ringrazio tutti i presenti e che dedico a chi non c'era, a chi non poteva esserci.



1 commento:

Eliogabala ha detto...

Belle foto, intense, luminose e capaci di riprodurre dentro di me quelle sfumature di colori, emozioni e vissuti che hanno caratterizzato la nostra giornata in natura. Ancora la luce del tramonto e della luna nei miei occhi!Grazie Mattia e grazie tutti per la spontanietà.
Eliana