La prima rosa del nuovo anno va a il manifesto, il quotidiano che da 40 anni riflette sul termine "sinistra" e sul termine "comunista".
La rosa va al manifesto perché coi tagli all'editoria cooperativa previsti dal governo il manifesto rischia di chiudere, privandomi di uno spazio di libertà, di una boccata di ossigeno della libera informazione.
Sicuramente qualcuno parlerà di mercato: i giornali devono sopravvivere sul mercato in modo autonomo, senza finanziamenti dello Stato.
Per me esistono principi superiori, per esempio il dettato costituzionale che garantisce la libertà di stampa. Il mercato rende la stampa più libera? Il mercato rende la letteratura e il teatro, la musica e l'arte, la cultura in generale più libere?
Su il manifesto trovo notizie che non ci sono altrove. E questo è un fatto. Non c'è quasi mai pubblicità. E questo è un altro fatto. E' un foglio di approfondimento, di libera informazione, che discute, critica e propone. Si può leggere la sera o il giorno dopo senza che invecchi, perché vive di riflessione e di stratificazione di opinioni. Parla di ecologia politica, di economia alternativa, di teatro di ricerca, di cultura e scava dentro le notizie. E' gestito da un collettivo, con la direzione votata a maggioranza, una cooperativa vera e trasparente, onesta, come dimostrato anche qualche anno fa da un'inchiesta di Report. Cioè non è una cooperativa appositamente costituita per intercettare i finanziamenti pubblici, ma è cooperativa perché la cooperativa è la forma di gestione che dà garanzie a tutti i soci (un voto a testa è uno dei principi cooperativi, indipendentemente dal capitale versato da ciascuno). Il manifesto ha delle prime pagine che sono vere e proprie copertine, spesso divertenti e un po' situazioniste (qui sotto quella di oggi 2 gennaio 2011).
Sono un abbonato coupon, cosa che mi porta in edicola a ritirare la mia copia. Posso andare in qualsiasi edicola d'Italia utilizzando i miei talloncini prepagati. Insomma, a me dispiacerebbe che all'età di 40 anni il manifesto fosse costretto a chiudere.
Insomma, lunga vita a il manifesto.
Chi volesse approfondire le possibilità di abbonamento e di sottoscrizione, può visitare il sito linkato qui sopra.
Buon anno anche a il manifesto.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
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