Nel panorama politico dall'encefalogramma piatto, la Fiom, sindacato Cgil dei metalmeccanici, si segnala per le prese di posizione spesso criticate a destra e a manca.
L'analisi di Guido Viale presente su Il manifesto di oggi (vedi link http://guidoviale.blogspot.com/2011/01/ho-pubblicato-sul-manifesto-un-articolo.html per un approfondimento) spiega bene come la posizione di Marchionne sia, da un lato, assunta acriticamente dai più; dall'altro, considerata all'avanguardia dell'economia globalizzata. Come conseguenza diretta, la Fiom, che si oppone duramente all'impostazione di Marchionne (che vuole cambiare le regole del gioco e accettare al tavolo solo chi è d'accordo senza fiatare o discutere le nuove regole, in deroga e contrarie ai contratti vigenti), è un sindacato retrogrado e senza capacità di guardare al futuro.
Io credo che invece non sia capace di guardare al futuro un manager che parla di investimenti teorici (senza che siano messi a bilancio nell'impresa!?!), volti ad aumentare la produzione di automobili a benzina, che certo non rappresentano il business del futuro, considerando il picco di petrolio e le necessarie misure antinquinamento che dovranno portare, sempre di più, a ridurre il traffico automobilistico a favore di altri mezzi (pubblici e con altri motori).
Ciò che fa la Fiom è la necessaria difesa del lavoro, perché credo che le pretese di Marchionne siano insensate e tutt'altro che moderne (turni di 8 ore senza interruzione per la mensa, 120 ore di straordinario obbligatorio -nota misura antidisoccupazione-, divieto di ammalarsi nei pressi delle feste -sindrome che colpisce proprio i più stressati-, divieto di rappresentanza sindacale per chi non firma il contrato capestro -e questa cosa è gravissima, e dovrebbero ribellarsi anche Cisl e Uil, se avessero un minimo di dignità del senso di essere sindacato-).
Il problema, ora, a livello politico-sindacale è il seguente: qual è l'azione sindacale miglire per opporsi a questa deriva autoritaria e da capitalismo ottocentesco? La Fiom ha deciso, in organismi eletti democraticamente e dal basso, che non si può accettare di firmare quell'accordo e che il referendum da sottoporre ai lavoratori su quell'accordo è un ricatto (ed è comunque illegittimo, senza la Fiom, il sindacato maggiormente rappresentativo all'interno del gruppo Fiat) e che la risposta adeguata è uno sciopero generale. Riporto qui le parole di Maurizio Landini sulle ragioni della proclamazione di uno sciopero di 8 ore per il 28 gennaio: "Una scelta impegnativa in più che chiediamo ai metalmeccanici. Dobbiamo informare i lavoratori, essere presenti sui posti di lavoro, faremo tante manifestazioni regionali. Ci rivolgiamo anche a tutti i soggetti che hanno condiviso con noi il 16 ottobre (manifestazione a Roma, NdR), agli studenti, ai movimenti per i beni pubblici, a tutti i cittadini che ritengono siano a rischio la Costituzione e i diritti. Una mobilitazione che vuole significare che un altro modello sociale è possibile e che si può uscire dalla crisi mettendo al centro il lavoro."
Per questo, perché credo che la situazione sia veramente molto grave e che molti non se ne rendano conto, auspico che la Cgil, che è anche il mio sindacato, proclami per quel giorno uno sciopero generale di tutte le categorie.
E intanto, attribuisco una rosa alla Fiom, perché sa seminare germi antifascisti in una società senza memoria. Memoria attorno alla quale questo blog è per lo più incentrato, a partire dal mio romanzo La schiuma della memoria.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
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