A Monaco, dove si era trasferito nel 1911 dopo un viaggio di qualche anno in Europa, cantò l'indigenza dei lavoratori delle metropoli nel tentativo di incitarli all'azione e alla rivolta. Durante la sua intera vita alternò l'impegno anarchico vicino al proletariato a scritti poetici, fondazione di riviste, scrittura di saggi e romanzi.
Un grande sciopero dei lavoratori delle fabbriche, contro la guerra, durante il gennaio del 1918 lo vide in prima linea come oratore e gli procurò l'arresto e l'internamento a Traunstein. Lo stesso giorno in cui venne rilasciato, il 5 novembre, parlò in una riunione popolare scagliandosi contro la guerra e l'ipocrisia della difesa nazionale. L'8 novembre, dopo due giorni di violente manifestazioni, durante i quali i militari abbandonarono le divise per unirsi agli operai, il re abdicava e la Baviera diveniva una repubblica.
Il ritorno sulla scena dei politicanti reazionari, portò all'assassinio del presidente del consiglio Kurt Eisner, conosciuto da Mühsam nel campo di internamento, e all'avvento di nuovi governi. Mühsam finì in carcere.
Dopo cinque anni, nel 1924, Mühsam venne amnistiato e poté finalmente incontrare la moglie Kreszentia e gli operai di Berlino che l'accolsero alla stazione. Cinque anni di detenzione e l'impossibilità di curarsi per volere dell'amministrazione carceraria, oltre ad uno stato di generale debolezza, gli provocarono la perdita dell'udito da un orecchio. Per tutto il 1925 Mühsam s'impegnò nella difesa dei detenuti politici, partecipando così alla diffusione ed al radicamento del Soccorso Rosso in Germania, oltre che ad aderire alla Federazione comunista-anarchica tedesca. Durante i viaggi per il movimento sindacale invitò il proletariato ad unirsi in fronte comune contro il pericolo nazista, purtroppo senza essere ascoltato.
Nel febbraio 1933 il governo di Hitler lo fece riarrestare.
Per volere di Goebbels fu diffusa in tutti i campi di concentramento una foto di Mühsam in cui lo si accusava di essere l'assassino di alcuni membri della Società Tule presi in ostaggio il 30 aprile 1919. In realtà Mühsam, quel giorno, si trovava nel campo di internamento di Ebranch e apprese la notizia della strage solo il 29 maggio. Anche il Tribunale di ufficiali che lo condannarono a 15 anni, nel giugno del 1919, per la mai rinnegata partecipazione ai moti rivoluzionari, aveva escluso qualsiasi sua implicazione nella vicende degli ostaggi.
Nell'aprile del 1933, fu trasferito nel campo di concentramento di Sonnenburg, dove venne sadicamente maltrattato dalle SS.
Finì poi a Brandenburg e a Oraninenburg.
Il 10 luglio venne trovato impiccato nelle latrine del campo.
« Il gran male di cui l'umanità va liberata è la tendenza a compiacersi delle formule consacrate, che equivale poi alla mancanza di fiducia nella propria coscienza. Una volta emancipata dalla credenza cieca e passiva nelle formule, la sapienza dell'uomo potrà manifestarsi liberamente. Ma allora essa lotterà ancora per innalzarsi dalla scienza imparaticcia alla saggezza animata dalle pulsazioni della vita. » (Erich Muhsam) | |
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