Le notizie, a volte, sono davvero sorprendenti. Decido di premiare la sorpresa positiva che ho provato nel leggere di una notizia che ha a che fare con l'emergenza Lampedusa, vale a dire la pressione esercitata dai migranti in fuga per svariati motivi dalle vicende nordafricane esclusivamente sulla piccola isola di Lampedusa. La notizia alla quale mi riferisco non è l'ennesimo insostenibile show mediatico del premier italiano, arrivato sull'isola a promettere di tutto e di più come fa di solito, con l'effetto finale legato all'acquisto on line di una villa da due milioni proprio nell'isola della vergogna. No, non ne voglio parlare. Quello di cui voglio invece parlare è un comunicato dell'associazione dei 42 comuni della Locride che hanno dichiarato la disponibilità immediata ad accogliere i migranti in tendopoli e in case dei vecchi centri storici di alcuni paesi. La Locride ci rimanda a 'ndrangheta e dintorni, diverse amministrazioni comunali sono state sciolte per infiltrazioni mafiose, ma stavolta la questione è del tutto diversa. Dopo avere dato la disponibilità alll'accoglienza, l'associazione di comuni non è più stata contattata, quindi ha deciso di emettere un comunicato stampa per ribadire la disponibilità. Non sono stati richiamati dal Viminale. E' per lo meno strano. Alla domanda: Come se lo spiega?, posta dalla giornalista Cinzia Gubbini de il manifesto, Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia (RC) e rappresentante dell'Associazione Comuni della Locride, risponde così: "Penso che vogliano spaventare la gente, puntare su questa storia dell'emergenza quando invece si tratta di poche migliaia di persone per le quali la soluzione si potrebbe trovare. [...]Intanto ci sono già due comuni, Gerace e Antonimia, che sono disponibili a ospitare le tendopoli. Potrebbero starci 500 persone, questo èil numero che abbiamo comunicato. Ma noi vorremmo mettere a disposizione prima di tutto il nostro modello, che certo non è quello delle tendopoli, che non ci piace. [...] Da anni il comune di Caulonia e quello di Riace hanno dimostrato che si possono ripopolare i vecchi borghi proprio ospitando i profughi. Qui nella Locride, terra di emigrazione, siamo pieni di case abbandonate. E i migranti ospitabili con questo modello sarebbero almeno mille. La popolazione non protesta perché da anni stiamo facendo un lavoro per fostruire l'accoglienza come valore di tutti. [...] Non siamo sindaci per fare le elezioni ogni cinque anni. Un sindaco deve anche andare al di là del consenso elettorale. E noi in questo modo stiamo dimostrando che la Calabria non è solo terra di 'ndrangheta."
Non so che cosa ne pensiate voi, ma a me, a sentire queste parole generose, appassionate e terribilmente ragionevoli, sembra di essere in un altro pianeta. Sì, davvero un altro mondo è possibile, allora.
Ed ecco giustificata la mia rosa della settimana, una rosa per la Locride, un modello d'eccellenza nel campo dell'accoglienza.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
lunedì 4 aprile 2011
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