Il 5 maggio è la data di nascita di Karl Marx e di Naomi Klein.
Karl Marx, nato nel 1818 a Treviri, è il fondatore dello spettro che si aggira(va) per l'Europa, il comunismo.
Riteneva la lotta di classe il motore della storia, il capitalismo un rapporto sociale di produzione che conteneva in sé una forma di sfruttamento e portava all'alienazione l'operaio. Per questo occorreva superare il capitalismo e il libero mercato, abolire la proprietà privata dei mezzi di produzione e instaurare con la rivoluzione una temporanea dittatura del proletariato e poi il comunismo vero e proprio, in cui gli esseri umani non fossero in competizione fra di loro, ma collaborassero al fine di costruire una felicità molto concreta, rispondendo ai bisogni essenziali dell'esistenza. Ne Il capitale (1867), introdusse il concetto di "feticismo delle merci", concetto modernissimo che spiega i successivi (di circa un secolo) fenomeni del consumismo e del passo ulteriore, la mercificazione del corpo. Nel libro primo utilizza una metafora dissacrante, ma geniale: paragona la trasformazione della merce nel dio Oro alla transustanziazione che avviene nell'Eucarestia, in cui il vino e l'ostia si trasformano in sangue e corpo di Cristo, nella liturgia cristiana. Nel libro secondo (1885), dedica varie pagine indignate a criticare ferocemente lo sfruttamento dei ragazzini nel lavoro, da parte dei capitalisti. Spiegò con analisi economica rigorosa il principio di accumulazione e di autoriproduzione del capitale, ipotizzando però anche la sua autodistruzione come destino estrinseco. Nonostante le crisi, il capitalismo finora ce l'ha sempre fatta a riprendesi dalle crisi periodiche, risorgendo come l'Araba Fenice dalle proprie ceneri, sempre a spese dei lavoratori. Ne Il manifesto del Partito comunista (1848), parla della storia come susseguirsi di momenti di conflitto e invita il "proletariato" internazionale a unirsi per la rivoluzione. Il suo approccio, che lega gli eventi storici e culturali agli inetressi economico-sociali in gioco, è divenuto poi un concetto se non universalmente accettato, senz'altro molto utile a comprendere gli eventi.
Solo dopo Marx si può affermare che le guerre dipendono da interessi economici, che generano investimenti capitalistici, che servono a rendere merce le nuove tecnologie applicate alle armi.
Naomi Klein è nata a Montreal nel 1970. Ha scritto nel 2000 No Logo, considerato il manifesto dei no global. Nel 2007 ha scritto Shock economy, in cui analizza la rimonta del capitalismo globalizzato, chiamandolo "capitalismo dei disastri". Non è dichiaratamente marxista, ma credo che, se non ha letto direttamente Marx, ne abbia studiato sintesi dettagliate. Parte dalla critica dell'immagine, capace di creare falsi bisogni ( e vere etichette o marchi, da qui il titolo!) per inoltrarsi nel territorio delle rivolte antiglobalizzazione dei giovani. Il libro raccoglie le sue esperienze di cinque anni di viaggio in Nord America, Asia ed Europa. Per dire che "La vita è fatta di sostanza e non di apparenza". Come Fromm, come Pasolini. Come Marx. Qui sotto il link col sito di Naomi Klein.
Auguri Naomi (e non dimenticarti di Marx...)
http://www.naomiklein.org/main
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
giovedì 5 maggio 2011
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