40 anni fa nasceva il manifesto. Era il 28 aprile del 1971.
Quale può essere il senso di essere ancora oggi in edicola, il senso di fare un giornale nell'era di internet? Forse quello di discutere, approfondire, commentare e spiegare le notizie che già si sanno. Perché internet è come una grande agenzia e le notizie volano di sito in sito, di blog in blog, compaiono e si diffondono su facebook, su twitter. Dopo la notizia, sempre e comunque vecchia, c'è bisogno di fermarsi a riflettere per capire il senso della nostra velocità e delle cose a volte inspiegabili che ci capitano attorno. E allora che fare col cartaceo? Quello che fa il manifesto: scavare nel quotidiano, cercare le ragioni, cucire pazientemente i pezzi di società civile della sinistra, fra partiti e movimenti, cercare un filo comune, costruire e lanciare idee, magari collettivamente.
E poi c'è un'altra cosa: il pensare di poter sapere tutto perché si naviga su internet è un'illusione. E allora c'è anche lo spazio per la scelta delle notizie; ci sono notizie che io ancora oggi trovo solo su il manifesto. Evidenziare la notizia nascosta è un bel compito, per un giornale, oggi.
Il manifesto, mi pare, prova a farlo.
Allora, tanti auguri a il manifesto. Uno degli slogan di una campagna abbonamenti di anni fa era: "La rivoluzione non russa". E c'era un bambino che dormiva, col pungo chiuso. Quel bambino ora ha 40 anni e, speriamo, tanta vita davanti. Così Vauro interpreta il compleanno de il manifesto.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
venerdì 29 aprile 2011
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