Pietro Ingrao nasce il 30 marzo 1915 a Lenola, piccolo paese della ciociaria, fra il Lazio e la Campania. Nel 1940 aderisce al Partito comunista e successivamente alla Resistenza. Dopo la guerra divenne il riferimento della sinistra del partito e fu giudicato un "marxista creativo" per l'attenzione ai movimenti extra partito che avvenivano nella società. Dal 1947 al 1957 fu direttore de L'Unità. Fu deputato dal 1948 al 1992 e guidò la Camera come presidente dal 1976 al 1979. Fu tra i pochi nel 1991 a votare contro l'intervento militare in Iraq. Nel 2010 ha aderito a Sinistra Ecologia Libertà. Nei giorni scorsi è uscito il suo ultimo libro: Indignarsi non basta, edito da Aliberti di Reggio Emilia. "Ho imparato in questo secolo l'indicibile dell'umano, di ognuno di noi e della relazione con l'altro che non possiamo mai afferrare fino in fondo. La mia paura è che mi venga tolto non tanto il pane e nemmeno la Costituzione, ma questa idea dell'umano. Bisogna costruire una relazione condivisa, attiva. Valuto molto più forte il rischio che i sentimenti dell'indignazione e della speranza restino, come tali, inefficaci, in mancanza di una lettura del mondo e di una adeguata pratica politica che dia loro corpo. Che l'indignazione possa supplire alla politica e, in primo luogo, alla creazione delle sue forme efficaci è illusorio".
In Volevo la luna del 2006 (Einaudi), racconta attraverso la vicenda della sua vita la memoria e la storia del Novecento. Ha pubblicato anche raccolte di poesie (Il dubbio dei vincitori, Variazioni serali).
Oggi Pietro Ingrao ha compiuto 96 anni. Un quasi centenario, il cui lucido pensiero e la cui limpida umanità sono un patrimonio della sinistra di questo paese. La sua è una grandezza umile e pacifica.
Auguri. E grazie, Pietro Ingrao.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
mercoledì 30 marzo 2011
Pietro Ingrao
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