Luigi Meneghello nacque a Malo, in provincia di Vicenza, il 16 febbraio del 1922.
Lo stesso anno di Pasolini.
E come Pasolini scrisse libri in una lingua nuova, un mix di dialetto e italiano raffinato.
Nel dopoguerra si trasferì a Reading, dove lavorò all'Università. Di lì fece spesso ritorno in Veneto, in particolare a Thiene. Dal 1980 si trasferì a Londra.
Il suo primo libro uscì nel 1963 e si intitolava Libera nos a Malo, giocando fin dal titolo sulla citazione del Padre Nostro e su Malo, il suo paese d'origine, il suo microcosmo da cui osservava il mondo.
Nel secondo libro, I piccoli maestri, uscito nel 1968, raccontò la sua esperienza della Resistenza, avvenuta contestualmente alla sua adesione al Partito d'Azione. Un gruppetto di studenti e neolaureati diviene grupppo di "banditi" nel moderato e politicamente "bianco" Veneto. I piccoli maestri è divenuto anche un film di Daniele Luchetti (1998). La prima bozza fu scritta in gran parte in inglese, come quella de Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio.
L'incipit di Libera nos a Malo: "S'incomincia con un temporale. Siamo arrivati ieri sera, e ci siamo messi a dormire come sempre nella camera grande, che è poi quella dove sono nato. Coi tuoni e coi primi scrosci della pioggia, mi sono sentito di nuovo a casa".
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
mercoledì 16 febbraio 2011
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