Il plurale calza decisamente meglio alla parola "fuoco", essendo quello del fuoco un concetto plurisimbolico e decisamente bipolare: c'è il fuoco purificatore, ma c'è anche il fuoco devastatore; c'è il fuoco come energia, come calore, ma c'è anche il fuoco dell'infiammazione, del calore eccessivo.
Lavorare teatralmente sul fuoco significa coglierne i movimenti, la qualità del movimento. I movimenti della fiamma sono ondulazioni, oscillazioni, scatti improvvisi, spostamenti a un leggero soffio d'aria.
Il fuoco è anche quello dell'amore, sentimento che accende e può anche bruciare. Come tradurre in gesti l'amore? Qual è la drammaturgia delle emozioni e del sentimento d'amore?
Un lavoro sottile e profondo, che ha fatto emergere anche emozioni forti e tristezza. Il lavoro artistico dovrebbe poi circoscrivere quanto accaduto dentro una forma, una rappresentazione simbolica che può e dovrebbe essere liberatoria.
Grazie a tutti voi, per la generosità e l'intensità del lavoro di ieri pomeriggio.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
lunedì 28 febbraio 2011
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