Il 26 aprile del 1925 nasce a Trieste Ondina Peteani. Operaia dei cantieri navali di Monfalcone, si aggrega ai partigiani del Carso, di cui diviene la prima staffetta (così vuole la tradizione), nella Brigata Proletaria. Viene arrestata per due volte dalle SS, per due volte riesce a fuggire. Un terzo arresto la porta dritto alla deportazione ad Auschwitz. Così ricorda uno dei momenti più bui della sua prigionia: "Di Auschwitz ho un ricordo stupido se si vuole - ... una sera sono andata sulla soglia della porta della baracca e c'era una lunona grande. Pensavo - la vedono anche a casa mia. Mi ha preso un'angoscia, un male fisico, una nostalgia così dolorosa della mia gente, della mia terra, di casa... Avevo il terrore di non farcela e mi ricordo che ci torturavamo dicendoci - ... finirà presto la guerra, ci vedranno in questo stato e ci porteranno a casa con degli aerei. Avranno tutte le cure per noi ridotte in queste condizioni." Ma ormai esperta in fughe rocambolesche, anche da lì riesce a fuggire, durante un trasferimento, nell'aprile del 1945. Tornerà a casa a piedi, giungendovi in luglio, dopo tre mesi di cammino. "Emozionante è stato tornare a casa. Avevo avuto il tempo di recuperare la sensibilità, l'umanità perduta. Sono stata fra le prime a rientrare, erano i primi di luglio, tre mesi incredibili per attraversare 1300 chilometri circa, in un'Europa in ginocchio, senza più ponti, strade e ferrovie integre. Quando ho abbracciato mamma, papà ed il cane che mi è saltato addosso per farmi le feste e che mi ha riconosciuto, allora sì che ho capito di essere tornata libera". Nel dopoguerra si iscrisse al PCI e divenne ostetrica. Morì il 3 gennaio del 2003. Alla sua vita è ispirato uno spettacoli di teatro narrazione, di e con Marta Cuscunà, E' bello vivere liberi, vincitore del Premio Scenario 2009.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
martedì 26 aprile 2011
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