La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

lunedì 18 aprile 2011

Marisa Musu

Il 18 aprile del 1925 nacque a Roma Marisa Musu, da genitori sardi (Sassari).
Sin da giovanissima svolge attività illegali contro il fascismo, facendo la staffetta del comando militare. Nel 1942, studentessa del liceo classico Mamiani, entra nell'organizzazione clandestina del Pci.
Si iscrive alla facoltà di fisica dell'Università di Roma e, dopo l'armistizio, partecipa alla battaglia per la difesa di Roma. Aderisce poi ai Gap, Gruppi di azione patriottica, con il nome di battaglia di "Rosa", nella formazione guidata da Franco Calamandrei, della quale fanno parte anche Carla Capponi, Rosario Bentivegna, Luigi Pintor, Carlo Salinari.
Partecipa a varie azioni armate contro i tedeschi, tra cui, il 23 marzo 1944, l'attacco contro una compagnia della polizia tedesca in transito su via Rasella, durante il quale “Rosa” ha il compito di “coprire”, armata, Bentivegna e la Capponi. L'attacco provoca la morte di 42 militari tedeschi e due civili italiani, nonché la rappresaglia delle Fosse Ardeatine.
Viene condannata a morte dal tribunale di guerra nazista come criminale comune. Dopo il tradimento di Guglielmo Blasi, e prima che questi ne rivelasse l'appartenenza ai GAP, la Musu, fingendosi malata con arti teatrali, riesce a farsi trasferire in un ospedale, da dove, a fine maggio, riesce ad evadere.
Nel dopoguerra continua l'attività politica nel PCI, lavorando per anni con Enrico Berlinguer, suo conterraneo, nella Federazione Giovanile Comunista Italiana.
Diventa giornalista professionista, lavora a Paese Sera e a L'Unità; per conto di questi quotidiani è stata inviata a Praga nel 1968, in Vietnam, in Mozambico, in Palestina e in America latina. Posti poco rassicuranti, ma il coraggio, già l'aveva dimostrato, non le mancava.
È stata membro del Direttivo nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) ed è anche stata per molti anni consigliere comunale per il PCI a Roma.
E' morta a Roma nel 2002, all'età di settantasette anni. Oggi ne avrebbe compiuto ottantasei.


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