A proposito di libertà d'informazione.
Il 6 marzo del 1942 nacque Mauro Rostagno, sociologo e giornalista, marxista libertario. Leader sessantottino a Trento, fu poi fra i fondatori di Lotta Continua nel 1969. Nel 1972 si trasferì da Milano a Palermo, dove fino al 1975 fu assistente della cattedra di Sociologia dell'Università di Palermo. Alla fine del 1976, disciolta Lotta Continua, rientrò a Milano, dove fondò il circolo Macondo, un centro culturale che divenne punto di riferimento per l'estrema sinistra alternativa, fino a quando non venne chiuso dalla polizia nel febbraio 1978, per le attività legate a spaccio di sostanze stupefacenti. Nel 1979 si trasferì in India insieme alla compagna e alla figlia. Là venne in contatto con gli arancioni di Osho Rainesh, di cui divenne discepolo. Nel 1981 si trasferì di nuovo in Sicilia, a Trapani, dove fondò la comunità di Saman insieme a un amico e alla compagna. Saman fu prima centro di meditazione, poi comunità di recupero per tossicodipendenti. Da metà degli anni '80 Rostagno divenne giornalista di una tv libera siciliana, TV Radio Tele Cine, dagli schermi della quale denunciò il potere mafioso. Venne ucciso il 26 settembre 1988, pagando la sua passione sociale e il suo coraggio con la vita. Lo assassinò una mano mafiosa, una sera, in un agguato a poche centinaia di metri dalla sede della Saman, all'interno della sua auto. Rostagno muore così all'età di 46 anni. Il delitto resterà impunito fino al maggio 2009, quando Vincenzo Virga, boss di secondo piano del trapanese, sarà destinatario di un'ordinanza cautelare in carcere, con l'accusa di esserne il mandante.
In precedenza le ipotesi più svariate avevano avvolto l'omicidio di mistero, con chiusura definitiva delle indagini nel 2007. Poi, la svolta, e un mistero ancora da chiarire.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
domenica 6 marzo 2011
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