La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

venerdì 24 dicembre 2010

Una rosa per gli studenti

Settimana di Natale caratterizzata dalla rappresentanza politica arroccata nel palazzo del Senato, sempre più lontano dagli umori e dalle reali esigenze del Paese.
La vita è altrove.
Nelle strade e nelle piazze della periferia di Roma, per esempio.
Dove si sono riversati gli studenti medi e universitari contrari, anzi direi contrarissimi, alla emetica riforma gelmini, tutto rigorosamente minuscolo.
Maiuscoli sono stati gli Studenti, che hanno irriso la zona rossa del centro e hanno invaso le periferie romane, in modo rumoroso e pacifico. Alla faccia delle provocazioni politiche, alla faccia di chi ancora una volta ha cercato di deligittimare e mostrare come delinquenziali le forme di protesta più o meno civili. Alla faccia del paternalismo di chi non si deve quotidianamente battere contro gli stessi problemi, ma si permette di pontificare da posizioni di privilegio. La rabbia non ha fatto perdere l'ironia agli Studenti. Che hanno avuto ascolto dal Presidente della Repubblica come da nessun altro. Uno scatto di vita in una palude velenosa, quello dei Giovani. Uno scatto di responsabilità e di dignità, quello del Presidente (come potete notare, tutti maiuscoli).
Alcune chicche dalla cronaca del 22 dicembre: le bandiere italiane cerchiate con la A di anarchia, a Roma; uno striscione eloquente a Genova, città nel mio cuore, esposto nelle vie dello shopping: "Non c'è un cazzo da festeggiare"; da Napoli: "Non c'è nessuna distinzione fra buoni e cattivi. Questi imbecilli (con riferimento polemico a Saviano, ndr) sono gli unici che vogliono costruire un'opposizione vera a questo governo".
Dialogo con gli automobilisti bloccati dalle proteste, ascolto dai passanti, applausi dalle finestre, a Roma, Genova e Napoli.
Nessun incidente (e guarda caso la polizia era altrove...).
Questi ragazzi e questi non sono isolati, sono il futuro di questo paese coprofilo e coprofago; dagli studenti è venuta una lezione di civiltà; isolati sono i poteri e gli interessi di chi si contende il feretro dell'università pubblica dopo averla assassinata.
Quindi, senz'altro, una rosa agli studenti. E un grazie di cuore, continuate così.
Buon Natale

Nessun commento: