Prosegue il laboratorio di teatroterapia.
La vista è il senso che ci permette di percepire gli stimoli luminosi e, quindi, la forma, il colore, la dimensione e la posizione degli oggetti. L'occhio attento percepisce dunque questi aspetti.
Poi si tratta di vedere e capire, di vedere per capire. Saper osservare e guardare non è cosa semplice: le immagini che ci bombardano impongono punti di vista, modelli estetici, conoscenza tramite stereotipi.
Ripulirsi da ciò è uno degli obiettivi del teatro che cura.
Guardarsi negli occhi, a fondo, intensamente per alcuni secondi, è sufficiente per cambiare il modo di guardare.
Diverso è guardare ed essere guardati, anche se lo sguardo si ricambia.
Diventare specchio degli altri è vista ma è anche ascolto, prendersi cura.
Percepire il cambiamento negli oggetti e nelle loro posizioni.
Guardare il mondo da strani, anomali punti di vista, esercizio di sguardo e di esplorazione fisica.
E quale impulso ci può dare un'immagine, come si scrive nel nostro corpo?
Tutto è falso: sovrapposizione e scambio fra realtà e finzione, profetizzata da Debord ne La società dello spettacolo (1967) e tremendamente attuale.
La capacità visionaria alcolica di Amico fragile: De André sapeva vedere, così come sapeva vedere Ginsberg nel suo Urlo.
Dalle immagini al corpo, c'è un cambiamento anche nell'autopercezione; il corpo nuovo diventa poi nuova immagine di gruppo, come la fotografia di una compagnia un po' folle e un po' sognante.
Grazie a tutti e buona settimana
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
lunedì 31 gennaio 2011
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