La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

lunedì 1 novembre 2010

Natura matrigna o classe politica indegna?

A Massa Carrara sono stati ritrovati senza vita i corpi di madre e figlio di due anni, Nera e Mattia, travolti ieri sera nella loro abitazione dal fango e dai detriti staccatisi dalla collina. Lo apprendo ora dalla mia navigazione in internet. Esprimo cordoglio e profonda commozione per le vittime e sdegno e rabbia per chi non capisce. Mi spiego.
Si griderà contro le piogge torrenziali, si parlerà di rischi imprevedibili, si racconterà la disgrazia con toni commoventi.
Ma non è la prima volta che succede. Il territorio italiano è dissestato, è fragile, i suoli sono argillosi, secchi e duri d'estate, fango e colate semiliquide quando piove un po' più del solito. Qualunque agronomo, qualunque geologo, lo sa.
E allora, a parte il fatto che il pensiero di avere un premier come quello che ci tocca mi fa vomitare, credo che il compito della politica sia quello di governare il Paese nell'interesse pubblico, non di quello di alcuni privati. Quando verrà messo in sicurezza il territorio, dai rischi di dissesto e di alluvione?  Sono in grado le nostre imprese di dedicarsi a questo, se opportunamente finanziate? Quando la politica di destra e di sinistra si farà carico di questa "grande opera", l'unica veramente indispensabile all'Italia? Quando la manutenzione corretta e la ristrutturazione dell'esistente diverranno la linea guida dell'utilizzo del suolo e degli investimenti pubblici? Lo sanno che più suolo viene cementificato e reso impermeabile, più si riduce l'assorbimento di acqua e più ogni pioggia vaga in superficie invece di infiltrarsi nel suolo ad alimentare le falde? E quindi più provoca disastri?
Altro che grandi opere...
Per favore, non parliamo di disastri naturali e di natura matrigna e maligna. Le mie povere orecchie non ne possono più.
Di maligno e di disastroso c'è solo una classe politica che non sa, e quindi è ignorante, o non vuole sapere e dà ad altro la priorità d'intervento, quindi è disonesta intellettualmente e indegna di governare e decidere per l'interesse pubblico.

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