Oggi a Bulciago, paese in provincia di Lecco, si sono svolti i funerali di Vittorio Arrigoni, sequestrato e ucciso da frange ultranazionaliste del popolo al quale Vittorio stava dedicando la sua vita, il popolo palestinese. Ucciso a Gaza, la terra che amava, che aveva eletto come seconda patria, dove tutti l conoscevano di persona, a differenza di Bulciago dove, per la maggior parte, avevano solo sentito parlare di lui. O lo avevano conosciuto su facebook, come raccontava stamattina un ragazzino a Radio Popolare.
La famiglia ha voluto che dopo il funerale ci fosse una specie di festa. E niente slogan, niente bandiere di partito. Vittorio, detto Vik, diceva: "...io non credo nei confini, nelle bandiere, nelle barriere...". In tutta evidenza si riferiva al muro eretto contro i Palestinesi nella striscia di Gaza, ma le sue parole divengono in questo momento un simbolo universale di internazionalismo messo in pratica. E ben compreso da chi ha fatto dell'ultranazionalismo la sue cieca fede e quindi ha colpito chi difendeva il popolo palestinese, ma in una visione, appunto internazionalista e non nazionalista. Che tristezza. La solita storia del nemico interno. E il nemico proprio non c'era, c'era una persona amata da molti. Così la sua vita è stata umana per antonomasia, come ricordavano gli slogan dei suoi compagni e dei palestinesi allibiti, feriti per la perdita di quello che consideravano un fratello: "Vittorio nel cuore, restiamo umani", c'era scritto su un cartello molto semplice, scritto a mano, portato da una donna palestinese a Fiumicino, quando giovedì il corpo di Arrigoni è arrivato da Gaza. Nel manifesto funebre, preparato dalla madre, non c'era il colore nero, ma i colori dell'arcobaleno, simbolo di pace, con la scritta:"Io non credo nelle barriere". Un ultimo abbraccio nel segno della resurrezione: non è stata una messa funebre, ma una messa pasquale svolta in un luogo anomalo, una palestra; nella quale, dopo il rito, di è svolto un incontro conviviale, per ricordare la vitalità e la voglia di vivere in pace che contraddistingueva Vik. La madre Egidia racconta la sua commozione legata a una lettera ricevuta nei giorni scorsi dall'Anpi di Como, che dedicherà la festa di domani, 25 aprile, festa della Liberazione, proprio a Vittorio Arrigoni, "per il suo esempio e per il suo sacrificio, che ricorderemo in tutte le circostanze e in tutte le nostre sezioni". E oggi pomeriggio, dopo la messa, è stata intonata Bella ciao, come estremo saluto. A chi, la liberazione, l'aveva nel cuore.
Buon viaggio Vik, questa rosa è per te.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
domenica 24 aprile 2011
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