Ieri era il 10 aprile. Nilde Iotti avrebbe compiuto 91 anni, se fosse ancora viva. Era nata a Reggio Emilia, nel 1920. Dopo avere partecipato alla Resistenza come staffetta (abbiamo di recente ricordato un'altra donna, un'altra staffetta, Irma Bandiera) ed essersi iscritta al Pci, venne eletta deputata nell'Assemblea Costituente del 1946. Ergo, è una delle madri della nostra Costituzione. Con l'atteggiamento nei suoi confronti, il Pci rivelò il suo atteggiamento rigido e bacchettone: non sopportavano il fatto che Palmiro Togliatti, segretario del Pci, di 27 anni più vecchio, se ne fosse innamorato e avesse per lei lasciato la moglie. La relazione venne ufficializzata nel 1948, dopo il fallito attentato allo stesso Togliatti. Venne attaccata dai funzionari di partito per le sue origini borghesi (che probabilmente riguardavano almeno metà partito). La sua relazione con Togliatti, detto Il Migliore, durò fino alla morte di lui, avvenuta nel 1964. Nonostante tutto, divenne Presidente della Camera e la restò per tre legislature, dal 1979 al 1992, un record di durata ancora imbattuto. Nel 1992 diviene anche la candidata della sinistra alla carica di Presidente dela Repubblica.
Rinunciò a tutti gli incarichi il 18 novembre del 1999, a causa di gravi problemi di salute. La Camera dei deputati accolse le sue dimissioni con un lunghissimo applauso. Giorgio Napolitano, che in quell'occasione le aveva scritto una lettera pubblica, tornò a ricordare la Iotti nel 2006, nel discorso pronunciato alle Camere durante il giuramento per la Presidenza della Repubblica: «E ancora, abbiamo da contare - mi si lasci ricordare la splendida figura di Nilde Iotti - sulle formidabili risorse delle energie femminili non mobilitate e non valorizzate né nel lavoro né nella vita pubblica: pregiudizi e chiusure, con l'enorme spreco che ne consegue, ormai non più tollerabili.»
Nilde Iotti era morta pochi giorni dopo le sue dimissioni, il 4 dicembre 1999, per arresto cardiaco.
Daniela Santanchè intervistata da Radio24, per difendere la qualità delle donne Pdl - che non sarebbero belle e basta – se ne esce con una tesi alquanto bizzarra. "... in questo Paese non c’è più il modello Iotti, che c’è stato in questo Paese per molti anni ... anche se Nilde Iotti è stata la prima amante e forse ha fatto la Presidente della Camera perché era l’amante di Togliatti ... e cosa diciamo, che la Iotti era una Escort? Non credo ... era semplicemente una donna innamorata del capo del Partito Comunista e poi è diventata Presidente della Camera ... se oggi ci fossero quei giornalisti, quegli intellettuali così sofisticati di sinistra, cosa direbbero di Nilde Iotti, che è diventata Presidente della Camera perché era la donna del capo?".
Come si dice da queste parti, di una donna come Nilde Iotti, purtroppo, si è perso lo stampo. Speriamo che invece quanto meno abbiano ben nascosto quello della Santanchè. Buttarlo sarebbe ancora meglio.
Buonanotte
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
lunedì 11 aprile 2011
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