La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

domenica 12 dicembre 2010

Olfatto e gusto

Una tisana aromatica, calda, accogliente per stimolare il gusto e riconoscere i sapori delle 17 erbe in essa contenute: zenzero, succo di limone essiccato, liquirizia, lime, eucalipto, cardamomo, erba limonina, pepe nero, basilico, scorza d'arancia, prezzemolo, menta piperita, semi di sedano, chiodi di garofano, origano, fiori di mille foglie, cannella. L'ho scelta perché  è rilassante e stimolante, una miscela inattesa e amalgamata, da scoprire come qualcosa di nuovo e di bello, da assaporare lentamente e intensamente. L'inverno è anche questo.
Sapori che si sentono anche nel naso, anche col naso.
E poi la rosa, il profumo invernale di un fiore semplice e bellissimo, che vuol dire amore, vuol dire sensualità, vuol dire un pensiero bello. Un profumo sottile e delicato, non facile da percepire, segreto, ma una volta carpito, penetrante e invincibile. Come un dardo floreale.

L'olfatto è il senso più animale, per questo oggi molto trascurato come strumento di conoscenza della realtà, salvo stimolarlo con profumi e deodoranti che oscurano e occultano il nostro odore personale. In una canzone del 1977 (Non è nel cuore) Eugenio Finardi cantava: perché l'amore non è nel cuore/ma è riconoscersi dall'odore. L'olfatto è volutamente trascurato e ignorato anche dalla chiesa, per i suoi immediati riferimenti alla sessualità. L'odore del sesso dell'amato/amata è qualcosa che difficilmente si può ignorare. L'olfatto è anche il senso più primitivo, che rimanda alla percezione nel cervello rettiliano (anche se i serpenti sentono gli odori direttamente con la lingua). E il serpente nella religione cattolica è simbolo del diavolo; in altri sistemi di pensiero è invece simbolo di forza e salute, di capacità di adattamento (il cambiar pelle). 
E del gusto che dire...
Ricordiamolo con i versi di Giorgio Caproni:
oltre il bene e oltre il male/oh amore, amore.../i baci, i baci/che cambiano sapore/di capitale in capitale.
Olfatto e gusto sono la parte più istintiva dell'amore.
E non c'è altro da dire.
Buonanotte
mattia

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