La manovra finanziaria per il 2010, varata dal governo Berlusconi alla fine del 2009, aveva decretato la fine dell'Eti (Ente teatrale italiano) e sigillato il teatro Valle, antico palcoscenico romano, inaugurato il 7 gennaio del 1727. Ebbene, martedì scorso un centinaio di lavoratori e lvoratrici dello spettacolo, definitisi "autorganizzati" hanno rotto i sigilli e occupato lo stabile, organizzando serate e dibattiti sullo stato del teatro e della cultura in Italia.
La cultura come bene comune: l'onda referendaria prosegue e infonde coraggio. Correva voce che il teatro Valle dovesse divenire un ristorante o una specie di bistrot parigino. Ma a Parigi non potrebbe succedere, perché la legge Lang protegge i "luoghi della memoria", obbligando a mantenere strutture architettoniche, arredi e destinazione legata alla memoria dell'edificio.
Le scritte che compaiono sugli striscioni appesi alla faccciata del palazzo sono significative: Come l'acqua, come l'aria, ora la cultura", "Riprendiamoci il Valle". I lavoratori e le lavoratrici scrivono, in un appello volantinato all'ingresso, di voler difendere il patrimonio artistico del Paese e la promozione e la tutela dei beni culturali, inserita anche dai lungimiranti costituenti nella Costituzione.
Gli anonimi lavoratori hanno ricevuto solidarietà e sostegno da parte dei colleghi famosi del cinema e del teatro e del mondo della cultura in generale, far cui Franca Valeri, Fabrizio Gifuni, Toni Servillo, Maddalena Crippa, Maya Sansa, Emma Dante, Filippo Timi, Silvio Orlando. Proprio quest'ultimo ha proposto di preparare una stagione teatrale autorganizzata.
Dunque, in bocca al lupo a tutti quanti, anzi, come si dce a teatro, "tanta merda".
E una rosa per il teatro Valle e per i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo impegnati di persona.
Il blog di Mattia Toscani, il blog del romanzo La schiuma della memoria, La rosa della settimana
La schiuma della memoria
Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.
martedì 21 giugno 2011
Una rosa per il Teatro Valle
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