La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

domenica 9 gennaio 2011

Una rosa (la seconda) per la Fiom

Nel panorama politico dall'encefalogramma piatto, la Fiom, sindacato Cgil dei metalmeccanici, si segnala per le prese di posizione spesso criticate a destra e a manca.
L'analisi di Guido Viale presente su Il manifesto di oggi (vedi link http://guidoviale.blogspot.com/2011/01/ho-pubblicato-sul-manifesto-un-articolo.html per un approfondimento) spiega bene come la posizione di Marchionne sia, da un lato, assunta acriticamente dai più; dall'altro, considerata all'avanguardia dell'economia globalizzata. Come conseguenza diretta, la Fiom, che si oppone duramente all'impostazione di Marchionne (che vuole cambiare le regole del gioco e accettare al tavolo solo chi è d'accordo senza fiatare o discutere le nuove regole, in deroga e contrarie ai contratti vigenti), è un sindacato retrogrado e senza capacità di guardare al futuro.
Io credo che invece non sia capace di guardare al futuro un manager che parla di investimenti teorici (senza che siano messi a bilancio nell'impresa!?!), volti ad aumentare la produzione di automobili a benzina, che certo non rappresentano il business del futuro, considerando il picco di petrolio e le necessarie misure antinquinamento che dovranno portare, sempre di più, a ridurre il traffico automobilistico a favore di altri mezzi (pubblici e con altri motori).
Ciò che fa la Fiom è la necessaria difesa del lavoro, perché credo che le pretese di Marchionne siano insensate e tutt'altro che moderne (turni di 8 ore senza interruzione per la mensa, 120 ore di straordinario obbligatorio -nota misura antidisoccupazione-, divieto di ammalarsi nei pressi delle feste -sindrome che colpisce proprio i più stressati-, divieto di rappresentanza sindacale per chi non firma il contrato capestro -e questa cosa è gravissima, e dovrebbero ribellarsi anche Cisl e Uil, se avessero un minimo di dignità del senso di essere sindacato-).
Il problema, ora, a livello politico-sindacale è il seguente: qual è l'azione sindacale miglire per opporsi a questa deriva autoritaria e da capitalismo ottocentesco? La Fiom ha deciso, in organismi eletti democraticamente e dal basso, che non si può accettare di firmare quell'accordo e che il referendum da sottoporre ai lavoratori su quell'accordo è un ricatto (ed è comunque illegittimo, senza la Fiom, il sindacato maggiormente rappresentativo all'interno del gruppo Fiat) e che la risposta adeguata è uno sciopero generale. Riporto qui le parole di Maurizio Landini sulle ragioni della proclamazione di uno sciopero di 8 ore per il 28 gennaio: "Una scelta impegnativa in più che chiediamo ai metalmeccanici. Dobbiamo informare i lavoratori, essere presenti sui posti di lavoro, faremo tante manifestazioni regionali. Ci rivolgiamo anche a tutti i soggetti che hanno condiviso con noi il 16 ottobre (manifestazione a Roma, NdR), agli studenti, ai movimenti per i beni pubblici, a tutti i cittadini che ritengono siano a rischio la Costituzione e i diritti. Una mobilitazione che vuole significare che un altro modello sociale è possibile e che si può uscire dalla crisi mettendo al centro il lavoro."
Per questo, perché credo che la situazione sia veramente molto grave e che molti non se ne rendano conto, auspico che la Cgil, che è anche il mio sindacato, proclami per quel giorno uno sciopero generale di tutte le categorie.
E intanto, attribuisco una rosa alla Fiom, perché sa seminare germi antifascisti in una società senza memoria. Memoria attorno alla quale questo blog è per lo più incentrato, a partire dal mio romanzo La schiuma della memoria.

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