La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

mercoledì 30 marzo 2011

Pietro Ingrao

Pietro Ingrao nasce il 30 marzo 1915 a Lenola, piccolo paese della ciociaria, fra il Lazio e la Campania. Nel 1940 aderisce al Partito comunista e successivamente alla Resistenza. Dopo la guerra divenne il riferimento della sinistra del partito e fu giudicato un "marxista creativo" per l'attenzione ai movimenti extra partito che avvenivano nella società. Dal 1947 al 1957 fu direttore de L'Unità. Fu deputato dal 1948 al 1992 e guidò la Camera come presidente dal 1976 al 1979. Fu tra i pochi nel 1991 a votare contro l'intervento militare in Iraq. Nel 2010 ha aderito a Sinistra Ecologia Libertà. Nei giorni scorsi è uscito il suo ultimo libro: Indignarsi non basta, edito da Aliberti di Reggio Emilia. "Ho imparato in questo secolo l'indicibile dell'umano, di ognuno di noi e della relazione con l'altro che non possiamo mai afferrare fino in fondo. La  mia paura è che mi venga tolto non tanto il pane e nemmeno la Costituzione, ma questa idea dell'umano. Bisogna costruire una relazione condivisa, attiva. Valuto molto più forte il rischio che i sentimenti dell'indignazione e della speranza restino, come tali, inefficaci, in mancanza di una lettura del mondo e di una adeguata pratica politica che dia loro corpo. Che l'indignazione possa supplire alla politica e, in primo luogo, alla creazione delle sue forme efficaci è illusorio".
In Volevo la luna del 2006 (Einaudi), racconta attraverso la vicenda della sua vita la memoria e la storia del Novecento. Ha pubblicato anche raccolte di poesie (Il dubbio dei vincitori, Variazioni serali).
Oggi Pietro Ingrao ha compiuto 96 anni. Un quasi centenario, il cui lucido pensiero e la cui limpida umanità sono un patrimonio della sinistra di questo paese. La sua è una grandezza umile e pacifica.
Auguri. E grazie, Pietro Ingrao.

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