La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

venerdì 11 marzo 2011

Franco Basaglia

Franco Basaglia nacque l'11 marzo del 1924, a Venezia. Mal sopportava i manicomi e il modo positivista di approcciarsi alla malattia, in particolare quella mentale. Decise di tradurre in pratica medica le teorie fenomenolgiche esistenziali di Jaspers e Foucault.
Nel 1967 cura il volume Che cos'è la psichiatria?. Nel 1968 pubblica L'istituzione negata. Rapporto da un ospedale psichiatrico, dove racconta al grande pubblico l'esperienza dell'ospedale psichiatrico di Gorizia. Quest'ultima si rivela un'opera di grande successo editoriale.
Successivamente si trasferisce a Parma, dove per due anni dirige l'ospedale di Colorno. Di quel periodo straordinario racconto alcuni episodi nel romanzo La schiuma della memoria. Nell'agosto del 1971 diviene direttore del manicomio di Trieste. Basaglia istituisce subito, all'interno dell'ospedale psichiatrico, laboratori di pittura e di teatro. Nasce anche una cooperativa di lavoro per i pazienti, che così cominciano a svolgere lavori riconosciuti e retribuiti. Il manicomio, come già era successo a Parma, si apre al mondo esterno, da prigione diviene luogo di cura a tutto campo. Ma ormai sente il bisogno di andare oltre la trasformazione della vita all'interno dell'ospedale psichiatrico: il manicomio per lui deve essere chiuso ed al suo posto deve essere costruita una rete di servizi esterni, per provvedere all'assistenza della persone affette da disturbi mentali. La psichiatria, che non ha compreso i sintomi della malattia mentale, deve cessare di giocare un ruolo nel processo di esclusione del "malato mentale", voluto da un sistema ideologico convinto di poter negare e annullare le proprie contraddizioni, allontanandole da sé ed emarginandole. Nel 1973 Trieste viene designata "zona pilota" per l'Italia nella ricerca dell'Oms (agenzia dell'Onu per la salute) sui servizi di salute mentale. Nello stesso anno Basaglia fonda il movimento Psichiatria democratica, favorendo la diffusione in Italia dell'antipsichiatria, una corrente di pensiero sorta in Inghilterra, nel quadro della contestazione e dei fermenti rivoluzionari del 1968 ad opera principalmente di David Cooper.
Nel gennaio 1977 viene annunciata la chiusura del manicomio "San Giovanni" di Trieste entro l'anno. L'anno successivo, il 13 maggio 1978, in Parlamento viene approvata la legge 180 di riforma psichiatrica. Nel 1979 Basaglia parte per il Brasile, dove, attraverso una serie di seminari raccolti successivamente nel volume Conferenze brasiliane, testimonia la propria esperienza.
Nella primavera del 1980 si manifestano i primi sintomi di un tumore al cervello, che in pochi mesi lo porterà alla morte, avvenuta il 29 agosto 1980 nella sua casa di Venezia. A distanza di oltre 30 anni, benché sia stata più volte oggetto di discussione e di tentativi di revisione, la legge 180 è ancora la legge quadro che regola l'assistenza psichiatrica in Italia.
La legge contiene principi sacrosanti, che fecero dell'Italia una frontiera avanzata, come in molte altre situazioni negli anni '70. Probabilmente non è stata applicata interamente e non funziona nel migliore dei modi, amcrdo che mai più si potrà tornare indietro. E probabilmente, se Basaglia non fosse morto così precocemente, a soli due anni dall'approvazione della "sua" legge (che infatti è chiamata Legge Basaglia), quella riforma funzionerebbe davvero, e nel migliore dei modi.
Per approfondimenti:
http://www.francobasaglia.org/
http://www.francobasaglia.it/

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