La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

mercoledì 18 gennaio 2012

Enter the Void

Gaspar Noè è argentino, ma vive e lavora in Francia.
Il suo ultimo film, Enter the Void, è ambientato in Giappone, a Tokio.
Una città che vive 24 su 24, senza sosta, senza senso della bellezza.
Enter the Void è un film anomalo, direi di nicchia.
Una particolarità tecnico-stilistica: girato in soggettiva dall'inizio alla fine, tranne che nei flashback, dove l'occhio-che-guarda del protagonista è rivolto verso un sé girato di spalle (vede alle spalle e vede le spalle).
Ci sono fratello e sorella, superstiti di un terribile incidente d'auto che molti anni prima, nella loro infanzia, ha portato loro via i genitori.
E poi nel film ci sono molte droghe sintetiche e psichedeliche, Il libro tibetano dei morti, dolore diffusoe a tratti lacerante, un forte senso di nostalgia per la vita, persino una reincarnazione.
L'unica possibile, in un mondo che vive di solitudini e di violenza, di sesso e di dominio dell'essere umano sull'essere umano.
Pochi dialoghi, molto silenzio, senso di fluttuazione, immersione in macchie di luce di colore.
Vita e morte, in un ciclo quasi privo di interruzioni.
Interessante; bello è una parola difficile da usare in un film così. C'è chi lo troverà bellissimo, c'è chi lo odierà. Uno sguardo surreale e quasi mistico sul mistero della vita.

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