La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

sabato 23 aprile 2011

L'anarchico e la ragazza del secolo scorso

Oggi, 23 aprile, è il giorno della nascita di Nicola Sacco, nato nel 1891 a Torremaggiore, in provincia di Foggia. Emigrò negli Stati Uniti nel 1913, all'età di 22 anni. Dato che in Italia era stato calzolaio di professione, trovò lavoro in una fabbrica di calzature a Milford, nel Massachusetts. Fu accusato di un omicidio insieme all'amico Bartolomeo Vanzetti, anch'egli immigrato, conosciuto nella militanza anarchica negli Stati Uniti. Da una lettera di Sacco al figlio Dante, dalla prigionia, dopo la sentenza di condanna a morte.
"Mio carissimo figlio e compagno,
sin dal giorno che ti vidi per l'ultima volta ho sempre avuto idea di scriverti questa lettera: ma la durata del mio digiuno e il pensiero di non potermi esprimere come era mio desiderio, mi hanno fatto attendere fino ad oggi. Non avrei mai pensato che il nostro inseparabile amore potesse così tragicamente finire!
Ma questi sette anni di dolore mi dicono che ciò è stato reso possibile. Però questa nostra separazione forzata non ha cambiato di un atomo il nostro affetto che rimane più saldo e più vivo che mai. Anzi, se ciò è possibile, si è ingigantito ancor più. Molto abbiamo sofferto durante il nostro lungo calvario.
Noi protestiamo oggi, come protestammo ieri e protesteremo sempre per la nostra libertà. [...] Ricordati anche di ciò figlio mio. Non dimenticarti giammai, Dante, ogni qualvolta nella vita sarai felice, di non essere egoista: dividi sempre le tue gioie con quelli più infelici, più poveri e più deboli di te e non essere mai sordo verso coloro che domandano soccorso. Aiuta i perseguitati e le vittime perchè essi saranno i tuoi migliori amici, essi sono i compagni che lottano e cadono, come tuo padre e Bartolomeo lottarono e oggi cadono per aver reclamati felicità e libertà per tutte le povere cenciose folle del lavoro. In questa lotta per la vita tu troverai gioia e soddisfazione e sarai amato dai tuoi simili. Continuamente pensavo a te, Dante mio, nei tristi giorni trascorsi nella cella di morte, il canto, le tenere voci dei bimbi che giungevano fino a me dal vicino giardino di giuoco ove vi era la vita e la gioia spensierata. Ma poi pensai che fu meglio che tu non fossi venuto a vedermi in quei giorni, perché nella cella di morte ti saresti trovato al cospetto del quadro spaventoso di tre uomini in agonia, in attesa di essere uccisi, e tale tragica visione non so quale effetto avrebbe potuto produrre nella tua mente, e quale influenza avrebbe potuto avere nel futuro. [...]Sì, Dante mio, essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già fanno da sette anni: ma essi non potranno mai distruggere le nostre Idee che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire. Dante, per una volta ancora ti esorto ad essere buono ed amare con tutto il tuo affetto tua madre in questi tristi giorni: ed io sono sicuro che con tutte le tue cure e tutto il tuo affetto ella si sentirà meno infelice. E non dimenticare di conservare un poco del tuo amore per me, figlio, perchè io ti amo tanto, tanto... I migliori miei fraterni saluti per tutti i buoni amici e compagni, baci affettuosi per la piccola Ines e per la mamma, e a te un abbraccio di cuore dal tuo padre e compagno".
La condanna a morte fu eseguita il 23 agosto del 1927, nonostante ci fosse un reo confesso dell'omicidio di cui i due anarchici italiani erano  accusati e nonostante una significativa mobilitazione internazionale in loro favore.
Negli anni a venire venne dimostrata definitivamente la loro innocenza. Joan Baez cantò per loro The ballad of Nick and Bart (Here's to you).
Il 23 aprile è nata anche Rossana Rossanda, a Pola, nel 1924. Oggi Rossana compie 87 anni.
Partecipò alla Resistenza dopo avere studiato al liceo classico Manzoni di Milano. Dopo la guerra si iscrisse al Pci, di cui divenne responsabile della cultura. Nel 1963 fu eletta deputata. Nel 1968 era vicina alla contestazione giovanile. Contraria al socialismo reale dell'Unione sovietica, insieme a Luigi Pintor, valentino Parlato e Lucio Magri contribuì alla nascita de Il manifesto, che, inizialmente, fu anche un partito, oltre che un quotidiano. Nonostante il parere contrario di Enrico Berlinguer, la Rossanda fu radiata dal PCI insieme ai suoi compagni nel 1969.
Nel 2005 è uscito per Einaudi il suo libro di memorie biografiche La ragazza del secolo scorso.
Una riflessione, soprattutto, sul senso di essere comunisti nel novecento italiano.
Auguri, Rossana.
I funerali di Sacco e Vanzetti
Rossana Rossanda ritratta da Uliano Lucas, nella copertina del libro citato

Nessun commento: