La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

venerdì 3 giugno 2011

Il giornalista freelance e il poeta beat

3 giugno, data di nascita di Antonio Russo (1960), giornalista che, per scelta, per rimanere sempre davvero libero da qualsiasi padrone, volle sempre lavorare solo come free lance. Libero di girare di guerra in guerra, documentandone gli orrori e i lati peggiori. Russo è stato per molti anni free lance e reporter internazionale di Radio Radicale. Fu spesso in Africa (Algeria, Burundi, Ruanda) e nei paesi dell'est Europa, ex Jugoslavia compresa. In Kosovo documentò, solitario, la pulizia etnica contro gli albanesi kosovari. Fu ucciso nel 2000, a soli quarant'anni, in circostanze non ancora chiarite a Tbilisi, in Georgia, dove era arrivato per documentare la violenta repressione da parte dell'esercito russo contro la popolazione civile della Cecenia. Il suo corpo portava i segni della tortura.
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Il 3 giugno è la data di nascita anche di Allen Ginsberg, nato a Newark, negli Stati Uniti (New Jersey), nel 1926.

Durante gli anni in cui era matricola alla Columbia, Ginsberg, conobbe Lucien Carr, un compagno di università che poi lo presentò a un certo numero di scrittori Beat, tra cui Jack Kerouac e William Burroughs.
La loro amicizia divenne sodalizio artistico e culturale, poiché coglievano con entusiasmo il potenziale dei giovani americani, un potenziale che esisteva al di fuori degli stretti confini del conformismo del dopo guerra, nel periodo tetro del maccartismo. Ginsberg e Carr parlavano di una "nuova visione", concetto mutuato da Arthur Rimbaud, per la letteratura e per l'America. Ginsberg conobbe anche Neal Cassady, per il quale ebbe una lunga infatuazione. Kerouac descrisse in seguito l'incontro tra Ginsberg e Cassady nel primo capitolo del suo romanzo del 1957, On the road (del quale già ho parlato a proposito di Kerouac, vedi post del 12 marzo http://laschiumaelarosamattiatoscani.blogspot.com/2011/03/jack-kerouac.html).
Qui sotto, invece, c'è la recensione del romanzo che ho pubblicato su aNobii, col titolo "Jack poteva essere Gesù".
http://www.anobii.com/mattosc/comments?public=0&sort=3&page=2
Ma torniamo a Ginsberg.
Nel 1954 si trasferì a San Francisco.
Nell'estate del 1955 il pittore Wally Hedrick, co-fondatore della "Galleria Six", gli chiese di organizzare una lettura di poesie presso la Galleria stessa. Ginsberg accettò la proposta perché, come scrive Fernanda Pivano, fra le principali divulgatrici in Italia delle opere della beat generation"... aveva capito l'importanza del suono della lingua scritta, e anche l'importanza del coinvolgimento fisico del poeta coi versi lunghi: la lunghezza del verso non indicava soltanto l'atto fisico di tirare il respiro ma anche l'unione dello stato fisico con quello emotivo durante la composizione".
L'evento venne pubblicizzato da Ginsberg con il titolo "Sei poeti alla Galleria Six" e aveva fatto stampare dei biglietti d'invito che dicevano: "Sei poeti alla Six Gallery, notevole raccolta di angeli tutti insieme nello stesso luogo: vino, musica, poesia seria, satori gratis. Piccola questua per vino e cartoline. Avvenimento incantevole". Giovedì 13 ottobre 1955 si tenne quindi uno dei più importanti eventi della "Mythos Beat" conosciuto semplicemente come "The six Gallery reading". Durante quella notte ci fu la prima lettura pubblica di Howl, un poemetto che ha portato nel mondo grande fama a Ginsberg. Howl è anche l'opera principale di Ginsberg, ed è ben nota per la sua linea di apertura: "Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa... ". Ispirato e scritto principalmente durante visioni indotte dal peyote,  fu considerato scandaloso all'epoca della sua pubblicazione, a causa della crudezza del suo linguaggio, che è spesso esplicito, venne messo al bando per oscenità. Il bando venne in seguito tolto dopo che il giudice Clayton W. Horn dichiarò che il poema possedeva un aspetto di importanza sociale. Nel componimento, che risente dell'influenza di Walt Whitman ed è scritto con un verso ritmato che ha la cadenza della lingua parlata, il poeta rivive le sue crude esperienze, dal ricovero in un ospedale psichiatrico, all'uso delle droghe e all'omosessualità.
Nel 1957 si trasferì a Parigi col compagno di vita Peter Orlovsky, alloggiando in un locale sopra un bar che divenne poi noto come Beat Hotel, chiuso nel 1963 e che è stato di recente restaurato, riaperto e reso utilizzabile dai turisti in rue Git-le-coeur.
La poesia di Ginsberg venne fortemente influenzata dal ritmo e dalle cadenze del jazz, dalla sua fede Buddhista e dalle sue radici ebraiche.
Morì il 5 aprile 1997, circondato da familiari e amici nel suo East Village a New York City, soccombendo per le complicazioni di un'epatite dovute a un cancro al fegato.
Nonostante la malattia Ginsberg continuò a scrivere e la sua ultima poesia, Things I'll Not Do (Nostalgias), terminata il 30 marzo, pochi giorni prima della sua morte.
È sepolto nel suo appezzamento di famiglia nel Gomel Chesed Cemetery, nella zona dei cimiteri ebraici, a Newark nel New Jersey.

ANTONIO RUSSO


ALLEN GINSBERG

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