La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

martedì 12 aprile 2011

Lydia Cacho Ribeiro

Oggi 12 aprile compie gli anni Lydia Cacho Ribeiro, giornalista messicana, attivista dei diritti delle donne e dei bambini in una società machista come quella del Messico.
Lydia è nata nel 1963 a Città del Messico.
Dopo un inizio per le pagine culturali del giornale Novedades de Cancun in seguito passò ad interessarsi di problemi sociali (come la prostituzione, in particolare quella minorile). Nel 2003 scrisse degli articoli per il giornale Por Esto sugli abusi sessuali perpetrati nei confronti di minori nella città di Cancun.
Nel libro Los Demonios del Edén (I demoni dell'Eden, uscito nel 2005), da brava giornalista d'inchiesta, Lydia fa i nomi e documenta le accuse e i fatti.  Accusa apertamente Jean Succar Kuri, noto proprietario di alberghi, di essere coinvolto in un giro di pornografia infantile e prostituzione, con tanto di dichiarazioni delle vittime e di prove filmate con videocamera nascosta. Il libro cita politici come Emilio Gamboa Patron e Miguel Angel Yunes. Viene citata per diffamazione da Kamel Nacif Borge, un uomo d'affari di Puebla, accusato dalla giornalista di proteggere Succar Kuri, e poi arrestata illegalmente da un gruppo di poliziotti, malmenata e trasportata nel carcere di Puebla, da dove riesce a uscire solo dopo il pagamento di una cauzione.
Nel febbraio del 2005 furono rivelate alcune intercettazioni telefoniche che provavano come Nacif Borge e Mario Plutarco Marín Torres, Governatore di Puebla, si fossero accordati per l'arresto ed i maltrattamenti di Lydia in modo da intimidirla.
Il 29 novembre 2007, la Corte Suprema del Messico sentenziò che l'arresto di Lydia Cacho era ingiustificato.
Dal 2006 Cacho si è impegnata in prima persona nelle indagini e nella soluzione dei casi, ripetuti e numerosi, di omicidi e abusi su donne irrisolti a Ciudad Juarez.
Nel 2007 Amnesty International le ha assegnato un premio per il suo impegno nella tutela e nella promozione dei diritti delle donne e dei bambini e nel 2008 ha ricevuto dall'UNESCO il premio "Guillermo Cano World Press Freedom Prize".
Qui sotto il link relativo alla recensione di un libro di Lydia tradotto in italiano:
http://libri.forpassion.net/2010/10/14/schiave-del-potere-lydia-cacho/, che contiene anche un lusinghiero giudizio di Roberto Saviano.
Auguri a Lydia, donna coraggiosa e giornalista eccellente. E buon lavoro.

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