La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

martedì 18 gennaio 2011

Aria

Sicuramente l'aria è il più leggero dei quattro elementi. L'aria a teatro è l'ossigeno creativo, è il motore dell'azione. Ma l'aria è anche squilibrio, è vento e tempesta; è il movimento leggero della piuma, il movimento a spirale dei semi di acero, è il volo della poiana e quello della farfalla. Sperimentare queste possibilità col corpo significa entrare in una dimensione espressiva inattesa, feconda di soluzioni sorprendenti. Nell'aria c'è la dimensione dell'attesa, dell'inquietudine, con la tempesta in arrivo annunciata da odori e suoni, questione di aria che si fa improvvisamente tesa e frizzante; dopo la tempesta c'è la dimensione della quiete, così ben individuata da Giacomo Leopardi come sospensione del dolore:"piacer figlio d'affanno". 
L'aria è il respiro che ritorna regolare dopo lo sforzo fisico, è il soffio che asciuga il sudore sulla pelle.
L'aria è come una carezza lieve, a volte. Dentro il teatro c'è comunque un respirare insieme che è una delle sue cose più belle, se lo si sa cogliere.

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