La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

giovedì 24 febbraio 2011

La farfalla granata

Gigi Meroni, calciatore capellone, ala destra amante dei dribbling impossibili, spirito ribelle e anticonformista, anticipò il 68 giocando a pallone.
Nato il 24 febbraio del 1943, compirebbe oggi 68 anni. Ma perse la vita investito da un'automobile, nel 1967. Dicevo dell'anticipo di 68: Meroni è stato probabilmente l'unico calciatore interprete della domanda di libertà espressa dai giovani negli anni sessanta del secolo scorso. Era estroso e imprevedibile. Lo amarono le curve delle tifoserie del Genoa e del Torino, lo disprezzarono i ben pensanti del giornalismo sportivo che, con le loro feroci critiche lo tennero lontano dalla maglia azzurra della nazionale. Era un calciatore particolare, Gigi Meroni. Era anche pittore e creava da sé il proprio inimitabile abbigliamento.

Un giorno, per provocare i giornalisti, si presentò con una gallina al guinzaglio, dicendo irridente: "Così avrete qualcosa da scrivere...".
Così Nando Dalla Chiesa chiude il libro La farfalla granata, che racconta, insieme alla breve storia di Gigi Meroni, i miti di una generazione divenuta adulta negli anni dal 1962 al 1967 (fra gli altri, Marilyn Monroe e Che Guevara):
"Gli antichi greci erano convinti che coloro che morivano giovani fossero cari agli dei. Magari per il loro coraggio. O per il loro altruismo. O per la musa (la fantasia) che ispirava il loro genio. A Gigi Meroni, calciatore-artista vissuto il tempo di una farfalla, qualcuno sembra aver voluto bene davvero".
La Fiat 124 che lo travolse su un viale era guidata da Attilio Romero, un diciannovenne neopatentato, di buona famiglia e figlio di un medico agiato, tifosissimo del Torino e grande fan di Meroni di cui aveva copiato anche la capigliatura. Per una di quelle beffe del destino che fanno somigliare la cronaca a una tragedia greca, Romero nel giugno 2000 sarebbe poi divenuto presidente del Torino, portandolo nel 2005 al fallimento.

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