La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

domenica 30 gennaio 2011

Una rosa per il Nordafrica in fiamme

Non so se è la voglia di ribellione che stento a contenere o la mia idea di stare sempre dalla parte dei più deboli, ma questa setttimana voglio dedicare la rosa ai popoli della Tunisia e dell'Egitto.
Aria di rivolta, da quelle parti. Migliaia di persone nelle piazze, scontri violenti con le forze di polizia a favore dei regimi, alleanze inattese con l'esercito, che si trova  dalla parte dei rivoltosi.
La corruzione e i tesori rivelati dei governanti pseudodemocratici che da anni controllano e censurano i mezzi d'informazione (questa un po' mi ricorda qualcosa, a voi no?), di fronte alla miseria diffusa in gran parte della popolazione, disoccupati e poveri senza speranza, ha fatto esplodere le proteste, spontanee in Tunisia e guidate dall'opposizione in Egitto.
Qui da noi, non dico per proteste violente, ma per occupare in pianta stabile le piazze, che cosa deve succedere? Che si diffonda quella miseria? E' dunque solo la miseria  che spinge alla rivolta? Bisogna essere disperati per gridare che così non si può andare avanti?
E così la mia rosa va a quella rabbia, a quella disperazione, a quell'indignazione.
Almeno questa indignazione la vorrei leggere nei volti che incontro, sentire nelle aule di scuola e nei bar, sugli autobus, nei negozi. Passare di bocca in bocca, diventare un'onda, travolgere la melma che ci avvolge.
Una rosa, dunque per i popoli ribelli di Tunisia ed Egitto.
Buonanotte.

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