La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

giovedì 9 giugno 2011

Il secolo breve e quello lunghissimo

Il 9 giugno del 1917 nasce ad Alessandria d'Egitto Eric Hobsbaum, che un errore dell'anagrafe trasforma in Hobsbawm. Cresciuto a Vienna e poi a Berlino, nel 1929 perde il padre e due anni dopo la madre. Nel 1933 si trasferisce a Londra con la sorella e i genitori adottivi (una zia materna e uno zio paterno). L'inglese non è un problema, poiché fin da subito i suoi genitori gli avevano parlato solo in inglese. Nel 1970 è nominato Professore ordinario a Stanford e al Birckbeck College dell'Università di Londra; nel 1978 entra a far parte della British Academy ed esercita la sua professione fino al 1982, seppur con alcune nomine provvisorie, tra cui quella alla Nuova Scuola per la Ricerche Sociali (The New School for Social Research) di Manhattan. Nel 1994 pubblica il suo capolavoro, Il secolo breve, sul Novecento.
Il Secolo breve analizza le svolte storiche di un secolo la cui estensione temporale, a detta dell'autore, può essere racchiusa in due date, il 28 giugno del 1914 e il 28 giugno del 1992. Cioè esattamente 78 anni; di qui il significato del titolo.
Fu infatti nel giorno 28 giugno di questi due anni che accaddero eventi che racchiudono il lasso di tempo all'interno del quale il mondo non sarebbe stato più lo stesso di prima. Il 28 giugno 1914 a Sarajevo veniva assassinato l'arciduca Francesco Ferdinando, evento che dette inizio alla Prima guerra mondiale; nello stesso giorno di settantotto anni dopo, il 28 giugno del 1992, il presidente francese Mitterand parlava nella stessa città martoriata in quei giorni dalla guerra balcanica dei nazionalismi etnici per invocare, rivolto ai grandi di tutto il mondo, una nuova e duratura pace. Ma la data conclusiva del Secolo breve è per Hobsbawm il 1991, anno in cui cade definitivamente il regime in URSS e nascono le prime repubbliche indipendenti dalla Russia.
Edito per la prima volta nel 1994 da Pantheon Books di New York, il volume è stato pubblicato in Italia nel 1999 nella collana Storica da Rizzoli.
Anticipato da una prefazione (nella quale l'autore dà conto di possibili punti di vista non oggettivi) e da una veloce panoramica dal titolo Il secolo: uno sguardo a volo d'uccello (in cui vengono scorsi in panoramica gli eventi salienti del secolo ventesimo), il libro è corredato da un'appendice con l'indicazione di letture di approfondimento e da un ampio apparato bibliografico oltre che di un indice dei nomi.
E' un marxista non dogmatico, a lungo militante nel piccolo e settario Partito comunista britannico. Le sue riflessioni storiche nascono dallo studio del movimento operaio, dalla nascita agli atti successivi, le cui radici sono state da Hobsbawm collocate nei conflitti e nelle ribellioni dell'età pre-industriale.Se il Novecento è il Secolo breve, l'Ottocento è per Hobsbawm Il Lungo XIX Secolo.
Per Hobsbawm (e non solo), infatti, almeno sul piano della storiografia, l'Ottocento si estende nel lasso di tempo compreso tra l'anno 1789 e l'anno 1914, vale a dire dalla Rivoluzione francese al primo conflitto mondiale. E lì si salda col Secolo breve.
La Rivoluzione francese portò in Europa la costituzione di una forma di governo repubblicano, e l'inizio della Prima guerra mondiale segnò la fine di un'era per aprirne, subito dopo, una nuova.
Durante il periodo del primo conflitto mondiale, fino al termine, cioè, del 1918, molti degli accordi politici internazionali, che fino ad allora erano in essere su scala planetaria, vennero sospesi, fino a disegnare, al termine del conflitto, uno scenario completamente nuovo all'interno di un secolo che si sarebbe rivelato tanto breve quanto denso di mutamenti, sia sul piano politico e sociale sia su quello economico e delle scoperte scientifiche.
Questi i titoli in cui lo storico sviluppa le idee sul lungo Ottocento:
The Age of Revolution: Europe 1789-1848 (Le rivoluzioni borghesi. 1789-1848); The Age of Capital: Europe 1848-1875 (Il trionfo della borghesia. 1848-1875); The Age of Empire: Europe 1875-1914 (L'Età degli imperi. 1875-1914).Nel 2003 gli è stato assegnato il Premio Balzan per la storia europea dal 1900. Attualmente è  professore emerito in Scienze politiche a Manhattan. Oggi Hobsbawm ha compiuto 94 anni. Quasi un secolo, mica tanto breve.
E guardate qui che faccia.
Auguri e buon compleanno.

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