La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

mercoledì 6 aprile 2011

Erich Muhsam

Erich Mühsam nacque il 6 aprile 1878 a Berlino da un agiata famiglia di origine ebraiche. Frequentò il ginnasio a Lubecca sino all'espulsione avvenuta per attività socialiste, quindi per volere del padre esercitò la professione di farmacista. Agli inizi del '900 entrò a far parte del gruppo di scrittori libertari la "Nuova Società". Gli scritti di Mühsam di questo periodo prendono di mira l'ipocrisia morale borghese e i suoi tabù usando l'arma del sarcasmo. Mühsam, al contrario, vedeva nel Lumpenproletariat' (sottoproletariato: vagabondi, ladri prostitute e delinquenti) «l'avanguardia di una società migliore sotto ogni aspetto più libera e bella».
A Monaco, dove si era trasferito nel 1911 dopo un viaggio di qualche anno in Europa, cantò l'indigenza dei lavoratori delle metropoli nel tentativo di incitarli all'azione e alla rivolta. Durante la sua intera vita alternò l'impegno anarchico vicino al proletariato a scritti poetici, fondazione di riviste, scrittura di saggi e romanzi.
Un grande sciopero dei lavoratori delle fabbriche, contro la guerra, durante il gennaio del 1918 lo vide in prima linea come oratore e gli procurò l'arresto e l'internamento a Traunstein. Lo stesso giorno in cui venne rilasciato, il 5 novembre, parlò in una riunione popolare scagliandosi contro la guerra e l'ipocrisia della difesa nazionale. L'8 novembre, dopo due giorni di violente manifestazioni, durante i quali i militari abbandonarono le divise per unirsi agli operai, il re abdicava e la Baviera diveniva una repubblica.
Il ritorno sulla scena dei politicanti reazionari, portò all'assassinio del presidente del consiglio Kurt Eisner, conosciuto da Mühsam nel campo di internamento, e all'avvento di nuovi governi. Mühsam finì in carcere.
Dopo cinque anni, nel 1924, Mühsam venne amnistiato e poté finalmente incontrare la moglie Kreszentia e gli operai di Berlino che l'accolsero alla stazione. Cinque anni di detenzione e l'impossibilità di curarsi per volere dell'amministrazione carceraria, oltre ad uno stato di generale debolezza, gli provocarono la perdita dell'udito da un orecchio. Per tutto il 1925 Mühsam s'impegnò nella difesa dei detenuti politici, partecipando così alla diffusione ed al radicamento del Soccorso Rosso in Germania, oltre che ad aderire alla Federazione comunista-anarchica tedesca. Durante i viaggi per il movimento sindacale invitò il proletariato ad unirsi in fronte comune contro il pericolo nazista, purtroppo senza essere ascoltato.
Nel febbraio 1933 il governo di Hitler lo fece riarrestare.
Per volere di Goebbels fu diffusa in tutti i campi di concentramento una foto di Mühsam in cui lo si accusava di essere l'assassino di alcuni membri della Società Tule presi in ostaggio il 30 aprile 1919. In realtà Mühsam, quel giorno, si trovava nel campo di internamento di Ebranch e apprese la notizia della strage solo il 29 maggio. Anche il Tribunale di ufficiali che lo condannarono a 15 anni, nel giugno del 1919, per la mai rinnegata partecipazione ai moti rivoluzionari, aveva escluso qualsiasi sua implicazione nella vicende degli ostaggi.
Nell'aprile del 1933, fu trasferito nel campo di concentramento di Sonnenburg, dove venne sadicamente maltrattato dalle SS.
Finì poi a Brandenburg e a Oraninenburg.
Il 10 luglio venne trovato impiccato nelle latrine del campo.


  • «Nessuna fantasia può dipingere quali infamie escogitassero i carnefici per infierire sulle loro vittime. Era loro noto ad esempio dalle sue lettere, che Mühsam era un grande amico degli animali: ora le S.A: avevano trovato nella casa di un cittadino di Brandeburg, che doveva essere arrestato come antifascista, uno scimmione di sette anni, grande quanto un uomo [...]. Cercarono dunque di eccitarlo e aizzarlo contro Mühsam per farlo mordere, ma il povero animale non si prestò ai loro disegni [...] anzi, impaurito a morte, si aggrappò a lui come cercando protezione (non immaginavo che gli scimmioni potessero essere così sensibili, commentava mio marito, narrandomi il fatto). Infine, poiché la scimmia non assecondava i piani di quelle autentiche belve, fu torturata in presenza di Mühsam e finita a fucilate».  (da un racconto della moglie Kreszentia).

    « Il gran male di cui l'umanità va liberata è la tendenza a compiacersi delle formule consacrate, che equivale poi alla mancanza di fiducia nella propria coscienza. Una volta emancipata dalla credenza cieca e passiva nelle formule, la sapienza dell'uomo potrà manifestarsi liberamente. Ma allora essa lotterà ancora per innalzarsi dalla scienza imparaticcia alla saggezza animata dalle pulsazioni della vita. » (Erich Muhsam)


     
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